L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha espresso la sua preoccupazione per la perdita d’energia verificatasi a Zaporizhzhia.
L’Aiea ha dichiarato che la centrale nucleare di Zaporizhzhia “ha perso tutta l’energia esterna per la seconda volta in cinque giorni”. Ad oggi il conflitto tra Russia e Ucraina ha raggiunto il 232esimo giorno. Durante la notte del 9 ottobre le truppe russe hanno condotto un nuovo attacco missilistico su Zaporizhzhia. Secondo quanto riferito da Anatoly Kurtev, segretario del Consiglio comunale di Zaporizhzhia, il bilancio – provvisorio – delle vittime è di almeno 17 persone.
L’allarme del direttore Grossi
Il direttore generale dell’Aiea, Grossi, ha lanciato un allarme: “La centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia ha perso tutta l’energia esterna per la seconda volta in cinque giorni, è profondamente preoccupante”. Energoatom: “Russi minacciano il mondo con un disastro da radiazioni”.
E continua: “Siamo profondamente preoccupati a causa della ripetuta perdita di energia fuori dal sito della centrale nucleare di Zaporizhzhia”. Sono queste le parole postate attraverso un tweet del direttore generale dell’Aiea – l’Agenzia internazionale per l’energia atomica – Rafael Mariano Grossi. L’11 ottobre, il direttore Aiea ha incontrato lo zar a Mosca.
Durante l’incontro, Grossi ha spiegato che l’impianto nucleare più grande d’Europa ha subito una “perdita di tutta la sua energia esterna per la seconda volta in cinque giorni. I suoi generatori diesel di riserva stanno ora fornendo elettricità per le sue funzioni di sicurezza e protezione nucleare”.
Poi ha proseguito: “Questa ripetuta perdita di energia fuori dal sito è uno sviluppo profondamente preoccupante della situazione e sottolinea l’urgente necessità di una zona di sicurezza nucleare intorno al sito stesso”.
L’attacco
Pare che siano una decina i missili esplosi nei pressi della zona residenziale ucraina. Ma non si tratta di un attacco isolato: già durante i giorni scorsi, la città di Zaporizhzhia aveva subito altri pesanti bombardamenti, che avevano creato il caos nella città ucraina.